Background Image
Previous Page  17 / 103 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 17 / 103 Next Page
Page Background

Zanetti S.p.A.

Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001

____________________________________________________________________________________

17

4. Modello e Codice Etico

La Società si è dotata di un Codice Etico il cui fine ultimo consiste nella indicazione delle regole di

comportamento e dei valori etico-sociali di cui debbono essere permeati il comportamento della Società

stessa e dei destinatari del Codice Etico in generale, in parallelo con il perseguimento dell’oggetto sociale e

degli obiettivi, coerentemente con quanto riportato nel presente documento. La Società, inoltre, ha ritenuto

opportuno integrare tali regole e valori con principi generali di comportamento derivanti dal proprio contesto

di riferimento, dalla legislazione nazionale e dalle prescrizioni contenute nel D.Lgs 231/2001.

Il Modello presuppone il rispetto di quanto previsto nel Codice Etico, formando con esso un

corpus

di

norme interne finalizzate alla diffusione di una cultura improntata all’etica ed alla trasparenza aziendale.

Il Codice Etico della Società, in tutte le sue future riformulazioni, s’intende qui integralmente richiamato e

costituisce il fondamento essenziale del Modello, le cui disposizioni si integrano con quanto in esso

previsto.

5. Metodologia di predisposizione del Modello di Zanetti

Il Modello di Zanetti è stato elaborato tenendo conto dell’attività concretamente svolta dalla Società, della

sua struttura, nonché della natura e delle dimensioni della sua organizzazione. Resta peraltro inteso che il

Modello verrà sottoposto agli aggiornamenti che si renderanno necessari, in base alla futura evoluzione

della Società e del contesto in cui la stessa si troverà ad operare.

La Società ha proceduto ad un’analisi preliminare del proprio contesto aziendale e, successivamente, ad

un’analisi delle aree di attività che presentano profili potenziali di rischio, in relazione alla commissione dei

reati indicati dal Decreto. In particolar modo, sono stati analizzati: la storia della Società, il contesto

societario, il settore di appartenenza, l’assetto organizzativo aziendale, il sistema di

corporate governance

esistente, il sistema delle procure e delle deleghe, i rapporti giuridici esistenti con soggetti terzi, la realtà

operativa, le prassi e le procedure formalizzate e diffuse all’interno della Società per lo svolgimento delle

operazioni.

Ai fini della preparazione del presente documento, coerentemente con le disposizioni del Decreto, con le

Linee guida Confindustria

e con

le indicazioni desumibili ad oggi dalla giurisprudenza, la Società ha

proceduto dunque:

all’identificazione dei processi, sotto-processi o attività aziendali in cui è possibile che siano

commessi i reati presupposto indicati nel Decreto, mediante interviste con i Responsabili delle

Funzioni aziendali;

all’autovalutazione dei rischi (c.d.

risk self assessment

) di commissione di reati e del sistema di

controllo interno idoneo a prevenire comportamenti illeciti;